Nell’universo delle associazioni italiane si cela, di
fatto, un
pluriverso
di progetti meritori, talora,
purtroppo, poco noti al grande pubblico. Encomiabile, a tal
proposito, è
l’ormai più cheventennale attività dell’Associazione Eumeswil,
sorta a Firenze
con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo
stile del
poliedrico scrittore tedesco Ernst Jünger. Già, lo stile.
Perché,
se l’esistenza si svolge su
diversi piani del reale, una
fondazione estetica della vita rimane indispensabile anche
all’uomo
postmoderno, per quanto costui tenda a dimenticarlo. Lo stile di
Eumeswil –
che, come ricorda l’Associazione, è fatto di Cultura, Tradizione
e Rettitudine
– si è sempre dipanato in una molteplicità d’iniziative: cicli
di conferenze,
incontri culturali, pubblicazione degli omonimi Annali, viaggi
anticonformisti.
Celebri personaggi della cultura italiana hanno preso parte a
queste
iniziative: fra gli altri, Domenico Conte, Giampiero Moretti,
Marcello
Veneziani, Gianfranco de Turris, Giuliano Boccali, Giuseppe
Lippi. Il ciclo di
incontri di quest’anno è dedicato al tema della fedeltà e alle
sue diverse
possibili declinazioni: fedeltà nei rapporti interpersonali,
fedeltà alla
propria storia, fedeltà alla bellezza.
Ad aprire l’evento,
giovedì 11 ottobre
alle ore 18, presso la sede dell’Associazione (Via Scipione
Ammirato 43,
Firenze), un intervento dello scrivente, in dialogo con Andrea
Scarabelli (direttore
della collana editoriale«L’Archeometro», per Bietti).