Pavel Aleksandrovič Florenskij
L' Associazione Eumeswil di Firenze propone una conferenza su:
Pavel Aleksandrovič Florenskij
Relatore: Alessandro Giovanardi
Sabato 3 Dicembre, ore 17.00
Hotel Croce di Malta
via della Scala, 7 – Firenze
Non è certamente agevole sintetizzare le componenti della ricca e poliedrica personalità di questo grande genio e santo della Chiesa ortodossa russa, scienziato, teologo, sacerdote, marito e padre di cinque figli, ingiustamente dimenticato per un cinquantennio, e che alla luce delle opere che cominciano ad essere pubblicate, appare come uno dei maggiori pensatori del xx secolo. Vero é che molti scrittori russi ne avevano già riconosciuta la grandezza: P. Evdokimov ne riconosce la “genialità”, mentre per S. Bulgakov e N. Losskij, Florenskij è il “Leonardo da Vinci della Russia”, la cui opera filosofica e teologica può solo essere accostata, per importanza, a quella di Agostino.
Le commoventi lettere dal gulag alla famiglia sono ora raccolte nel bel volume dal titolo significativo: "Non dimenticatemi". In esse traspare non solo la durezza delle condizioni di vita di un detenuto nel gulag, il suo annientamento fisico, la sua prostrazione psicologica e morale, in esse c’è qualcosa di più e di più sorprendente, tale da imporre anche a noi nuovi interrogativi sul senso della sofferenza estrema, della condanna ingiusta, della morte per annientamento. Forse, al di là di tutti i suoi numerosi scritti scientifici, filosofici, teologici, mistici, il più importante e imperituro messaggio di Florenskij è l’elevatezza eroica della sua testimonianza cristiana nel gulag staliniano.
Questa conferenza conclude il ciclo dedicato al tema "Cultura e censura nell'età della tecnica".
L’Associazione Eumeswil si riserva il diritto d’ingresso, che è ad offerta libera cartacea.
Non è certamente agevole sintetizzare le componenti della ricca e poliedrica personalità di questo grande genio e santo della Chiesa ortodossa russa, scienziato, teologo, sacerdote, marito e padre di cinque figli, ingiustamente dimenticato per un cinquantennio, e che alla luce delle opere che cominciano ad essere pubblicate, appare come uno dei maggiori pensatori del xx secolo. Vero é che molti scrittori russi ne avevano già riconosciuta la grandezza: P. Evdokimov ne riconosce la “genialità”, mentre per S. Bulgakov e N. Losskij, Florenskij è il “Leonardo da Vinci della Russia”, la cui opera filosofica e teologica può solo essere accostata, per importanza, a quella di Agostino.
Le commoventi lettere dal gulag alla famiglia sono ora raccolte nel bel volume dal titolo significativo: "Non dimenticatemi". In esse traspare non solo la durezza delle condizioni di vita di un detenuto nel gulag, il suo annientamento fisico, la sua prostrazione psicologica e morale, in esse c’è qualcosa di più e di più sorprendente, tale da imporre anche a noi nuovi interrogativi sul senso della sofferenza estrema, della condanna ingiusta, della morte per annientamento. Forse, al di là di tutti i suoi numerosi scritti scientifici, filosofici, teologici, mistici, il più importante e imperituro messaggio di Florenskij è l’elevatezza eroica della sua testimonianza cristiana nel gulag staliniano.
Questa conferenza conclude il ciclo dedicato al tema "Cultura e censura nell'età della tecnica".
L’Associazione Eumeswil si riserva il diritto d’ingresso, che è ad offerta libera cartacea.
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